In arrivo a Milano un altro piccolo “Pizzicato Municipio Napoletano”

A meno di due anni dalla coraggiosa apertura Pizzicato Municipio Napoletano ha deciso di raddoppiare o quasi. Aprirà a marzo una nuova sede del locale che ha rilanciato un marchio storico della ristorazione napoletana dagli anni ’50 agli anni ’70.Sarà un locale più piccolo rispetto a quello di Porta Romana con una capienza di non oltre 30 coperti. Si punterà molto di più sull’asporto, pur restando focalizzati sul menù tradizionale che in questi due anni ha consentito a Pizzicato di affermarsi in una piazza difficile come quella di Milano dove la concorrenza è molto alta.
Il locale aprirà in via Leone Tolstoj, in zona Lorenteggio, dove nel 2024 arriverà tra l’altro la nuova metropolitana di Milano, quella Blu che collega San Cristoforo all’aeroporto di Linate passando per San Babila e il centro cittadino.

Il primo Pizzicato del nuovo millennio aveva aperto a maggio del 2021 in via Lodovico Muratori, nel quartiere di Porta Romana. Erano tempi difficili, ancora condizionati dalle contestate misure restrittive varate dal Governo in tema di contrasto della pandemia. I locali avevano finalmente riaperto il 26 aprile con la fine delle zone colorate e sotto la spinta di un crescente malcontento di operatori e cittadini. L’apertura di Pizzicato era stata rinviata più volte, ma alla fine è stato premiato il coraggio di Valerio Quagliozzi. Da subito è stato un successo a pranzo e a cena, tanto da potersi permettere di non prendere prenotazioni. Per l’inaugurazione si bloccò mezzo quartiere, anche perché all’epoca potevano essere occupati solo tavoli all’esterno. La qualità dei prodotti, la gentilezza e la serietà del personale ha poi fatto il resto. Adesso è un punto di riferimento per una clientela variegata e per le pause pranzo di chi lavora a Porta Romana e dintorni.
Presso la sede di Pizzicato, il 10 maggio del 2022, si è svolta la presentazione del libro “Il centravanti in giacca e cravatta” che ha visto la partecipazione dell’autore Tommy Mandato, del console argentino a Milano, Luis Pablo Niscovolos, e di tanti tifosi napoletani della Lombardia.

Il brand fu una “istituzione” storica del Secondo Dopoguerra a Napoli guadagnandosi di fatto l’appellativo di “primo fast food” in chiave partenopea. Era noto perché cucinava per gli americani quando arrivavano con le navi militari ed è rimasto famoso per questo e per i 1600 metri quadrati di spazio, qualcosa di impensabile per quei tempi.