La nutrizionista Rosa Funaro a sorpresa: “Anche durante una dieta possiamo mangiare una pizza con salsicce e friarielli”

In un periodo post-pandemico nel quale resta alto l’impatto di anni difficili anche per le abitudini alimentari, la figura del nutrizionista assume un valore sempre più importante nella vita degli italiani. Che non sono più al riparo da certe problematiche connesse al cibo.
Rosa Funaro, giovane nutrizionista napoletana, spiega quali sono i rischi derivanti da una cattiva alimentazione e in parte le soluzioni per evitare che diventino gravi per la salute umana.

Laureata in biologia della nutrizione, un tesserino di giornalista pubblicista, la dottoressa Funaro è una biologa nutrizionista che si occupa principalmente di nutrizione funzionale e fitoterapia. Opera in una terra che in passato ha visto come protagonisti anche “santoni” delle diete e altri coraggiosi personaggi da salotto tv. In realtà, quella del nutrizionista è diventata una professione particolarmente rilevante in un periodo di grandi rischi per la salute.

Chi si rivolge al nutrizionista solitamente perché lo fa?
“Ad oggi la figura del nutrizionista non è solo il professionista della corretta alimentazione, ma sta diventando sempre più centrale nel supportare e migliorare la nostra qualità di vita. La giusta alimentazione migliora lo stato di salute di chi si rivolge al nutrizionista ed è sempre più evidente che la giusta strategia nutrizionale “di precisione” è una potente arma che affianca le terapie mediche nel trattamento delle più svariate patologie”.

In Italia non si vedono tanti casi di obesità gravissima come ad esempio negli Stati Uniti. Eppure da qualche anno c’è un programma televisivo, ambientato a Castel Volturno, che è la versione nostrana di “Vite al limite”. Cosa sta accadendo?
“La dieta mediterranea intesa come quella di Ancel Keys non esiste più; purtroppo sulle nostre tavole è consueto trovate cibi di breve preparazione, precotti, preconfezionati e ricchi di acidi grassi trans e zuccheri semplici che non rispecchiano assolutamente le basi della dieta mediterranea classica all’interno della quale c’è un alto consumo di cereali integrali, verdure, frutta di stagione, pesce azzurro e proteine vegetali. Oggigiorno siamo completamente assorbiti dal lavoro e dalla frenesia della vita quotidiana senza soffermarci su quanto sia importante per la nostra salute una corretta alimentazione, ma soprattutto una corretta scelta di cibi naturali”.

La Campania non vanta buoni numeri per quanto riguarda l’obesità infantile: c’è un problema di cucina o culturale?

“Il problema è multifattoriale. Nelle nostre città ad ogni angolo c’è la possibilità di scegliere un cibo diverso dal dolce al salato, della tradizione campana, ma anche junk food. Molto spesso è molto più semplice fermarsi e prendere del cibo già pronto, ma non sempre questo cibo è sano ed è fatto con ingredienti di qualità. Ciò non vuol dire che se non si ha tempo per le preparazioni non si possano trovare dei prodotti di ottima qualità anche pronti o preparati e composti in maniera intelligente. Ritagliarsi qualche ora del proprio tempo settimana per organizzare la propria alimentazione e quella dei propri familiari e soprattutto dei bambini è una strategia semplice e di grande impatto sulla nostra salute e su quella della nostra famiglia”.

La pandemia e le relative, forse eccessive, misure restrittive adottate in Italia potranno incidere sui problemi alimentari e sugli stili di vita?
“Purtroppo questa lunga pandemia ha inciso fortemente sulle nostre abitudini alimentari e sul rapporto che abbiamo con il cibo. Soprattutto negli adolescenti e nei bambini si è riscontrato un grosso aumento del consumo di cibi cosiddetti comfort food; questo ha portato un aumento del sovrappeso e dell’obesità e anche di una cattiva gestione della nostra alimentazione quotidiana. Uno sforzo in più va fatto alle famiglie e quando necessario anche dal nutrizionista per instradare i ragazzi verso una migliore gestione della loro nutrizione nel quotidiano senza però senza però creare una malsana forma di controllo del cibo”.

E questa estate così prolungata come agisce sul corpo umano?
“Le temperature così alte nei mesi autunnali creano sicuramente delle alterazioni di quello che è il ritmo biologico insito nel nostro corpo. Basti pensare che le sole alterazioni della luce solare influiscono su quello che è il nostro ritmo del sonno e di conseguenza anche le temperature fuori stagione possono mettere sotto stress l’organismo. Inoltre i cambiamenti climatici che stiamo riscontrando hanno anche un’influenza su quello che è il proliferare delle patologie infettive favorendo l’insediamento di insetti vettori che prediligono temperature più elevate, inoltre il sopraggiungere delle allergie stagionali può essere anticipato in quanto le temperature più elevate favorirebbero una fioritura anticipata. Infine il cambiamento climatico ucciderebbe negativamente sulla qualità del cibo andando ad incidere sui macro e dei micronutrienti presenti negli alimenti che consumiamo”.

Lo chiediamo a tutti: la pizza preferita da Rosa?
“Contrariamente a quello che si potrebbe pensare la mia pizza preferita è una ortolana con verdure di stagione con l’aggiunta di una buona fonte proteica come ad esempio del prosciutto crudo di buona qualità in modo da impattare in maniera positiva sull’andamento glicemico del pasto in quanto l’associazione di verdure e quindi di fibra assieme alle proteine va a rallentare quello che l’innalzamento glicemico dovuto all’assunzione di un pasto. Quindi se siete a dieta non scegliete una pizza al pomodoro senza olio, ma consiglio di preferire un’associazione di verdure, carboidrati e proteine anche come una napoletanissima salsiccia e friarielli con poco formaggio”.

Dario De Simone