Sta arrivando il 2 novembre: tra Irpinia e Sannio una delle terre del Torrone dei morti

Si avvicina la ricorrenza della commemorazione dei defunti. A Napoli e in Campania quei giorni che quest’anno diventano un lungo ponte sono particolarmente sentiti e nei luoghi del riposo, Poggioreale, Soccavo ecc. sono tanti i disagi soprattutto per il traffico.

Ma la ricorrenza del 2 novembre è anche l’occasione per gustare una prelibatezza tipica di questo periodo: il torrone che nello specifico si chiama “Torrone dei morti“. A Napoli c’è la cosiddetta variante del “Torrone di Ferro” che è più duro.

Il servizio di Rai3 Campania

La Campania vanta uno dei territori considerati i “luoghi italiani del torrone”: oltre a Cremona ed Alba (famosa anche e soprattutto per il tartufo), c’è una porzione di territorio al confine tra le province di Avellino e Benevento dove sicuramente è nato un particolare tipo di torrone. A Pietradefusi, nella frazione Dentecane, ci sono meno di mille abitanti ma numerosissimi torronifici. C’è chi la definisce “la Cremona del Sud” per la concentrazione di prodotti di eccellenza.

E a pochi chilometri, in provincia di Benevento, è San Marco dei Cavoti a vantare una delle prime fabbriche di torroni, quella che il cavalier Borrillo aprì alla fine dell’Ottocento. Nel 2016 a San marco durante la Festa del Torrone e del Croccantino, fu realizzato un torrone lungo oltre 50 metri che attirò pure le telecamere della Rai .
Da tre anni la festa, causa pandemia, non si tiene più. Ma quest’anno a Benevento prenderà forma “BenTorrone” che dal 24 al 27 novembre potrà soddisfare palati fini e amenti della tradizione.

La differenza tra il nostro torrone e quello del Nordovest è la croccantezza: se in Lombardia e Piemonte preferiscono farlo morbido e facilmente tagliabile, in Campania si è optato da decenni per il torrone più duro e croccante.