Report: “Uccise migliaia di bufale in Campania perché false positive”. Shock dopo inchiesta su brucellosi

Ha destato non poco scalpore l’inchiesta di Report sulla vicenda delle bufale in provincia di Caserta. Molti animali, utilizzati per la produzione della celebre mozzarella, sarebbero stati uccisi senza motivo nell’ambito di una campagna di contenimento dell’emergenza sanitaria da brucellosi.

Il programma di Sigfrido Ranucci, in onda su Rai3, ha indagato sulla situazione dei 100mila esemplari abbattuti negli ultimi 10 anni perché malati di brucellosi o tubercolosi. Vari elementi portati alla luce da Report hanno fatto chiaramente intendere che molti di essi erano falsi positivi.

Sulla vicenda sta indagando la Procura di Santa Maria Capua Vetere che sta acquisendo vari documenti riguardanti le modalità di effettuazione delle diagnosi sugli animali. Sarebbero errate per oltre il 70%.

Nonostante ciò, la Regione Campania si accinge a varare un nuovo programma di abbattimento senza prima aggiornare il metodo di diagnosi. Gli allevatori, già penalizzati in passato, ora insorgono e chiedono lo stop al piano.

L’inchiesta di Report ha però anche toccato altri punti delicati della produzione di mozzarella bufala avanzando sospetti sui numeri relativi al latte prodotto. In pratica gli animali non sarebbero sufficienti per produrre così tanto latte, dubitando quindi che vengano rispettati i parametri di produzione.
La mozzarella bufala Dop è il terzo prodotto italiano per fatturato dopo il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. È anche elemento cardine della pizza napoletana diffusa in tutto il pianeta.