Viaggio al Foro dei Baroni, l’osteria d’entroterra che rivisita i piatti della cucina campana

Tradizione e innovazione in cucina. E’ la ricetta che ha reso famoso il Foro dei Baroni . Si definiscono “osteria dell’entroterra”, un soprannome legato anche all’orgoglio di quella che viene chiamata “l’altra Campania”, quella delle province interne che spesso lamentano di essere dimenticate davanti alle più note località costiere.
Raffaele D’Addio è lo chef che studia, porta avanti la tradizione ma modifica, innova e inventa. A Puglianello, nel cuore della Valle Telesina, va in scena quindi una rivisitazione della cucina campana tradizionale.

Da dove nasce il nome “Il foro dei Baroni”?
“Il nome Foro Dei Baroni nasce da piazza Baronale perché adiacente al ristorante c’è l’unico castello a quattro torri della Valle Telesina; vi abitava il Barone De Rinaldi”.

Qual è il piatto che, se venissi lì, mi diresti “Dario, non puoi non assaggiarlo”?
“Ci sono tanti piatti ai quali sono molto legato. Poi logicamente dipende dalle stagioni. In autunno e in inverno il piatto che non si può non assaggiare è la mia rivisitazione della Genovese”.

Vi definite “Osteria d’entroterra”: cosa differenzia la cucina del Beneventano e della Valle Telesina da quella tipicamente napoletana?
“Ci definiamo osteria d’entroterra per il semplice motivo che si tende a valorizzare i prodotti della nostra terra, dalle carni ai vegetali. Mi diverto molto a rivisitare piatti antichi storici come ad esempio Pasta e Patate che nella nostra zona viene fatta diversamente dalla cucina napoletana”.

Vi siete sentite bersagliati dai provvedimenti del Governo che hanno penalizzato le attività di ristorazione e annesse?
“Senza dubbio. Già nell’entroterra era molto difficile avere una attività come la nostra proprio perché essendo lontani dalle città il lavoro non è mai costante anche perché non si è mai sviluppato il vero turismo. Poi durante la pandemia siamo bersagliati dal Governo con i vari provvedimenti e aumento di tasse”.

Lo chiediamo a tutti: la pizza preferita da Raffaele?
“La mia pizza preferita si chiama “ Alto Casertano” che raccoglie i prodotti di qualità come olive caiazzane e cipolla alifana tra l’altro presidio slow food”.

[DADES]