Maradona, ritrovato quadro di Gaglione. Sarà esposto a Buenos Aires: “Opera ispirata dalla presa di Torino”

L’artista acerrano Cuono Gaglione parteciperà ad una mostra sulla vita di Diego Armando Maradona che sarà inaugurata il prossimo 25 novembre a Buenos Aires, nel primo anniversario della scomparsa del Pibe de Oro.

Lo si deve ad un quadro che fu realizzato nel 1987 e che sembrava essere andato perduto per oltre 30 anni. Gaglione ha raccontato la storia al giornalista avellinese Gianluca Amatucci che ha realizzato una video intervista . “Ricordo di aver tratto ispirazione dalla vittoria del Napoli a Torino con la Juventus nell’anno del primo scudetto – racconta Gaglione – Mi sono messo a dipingere lo sguardo di Maradona e la vecchia signora che calava la testa davanti al Re del calcio. L’ho consegnato nel 1987 alla conquista del titolo“.

L’opera è stata poi oggetto di una incredibile storia di spostamenti e passaggi di mano fino al ritrovamento quasi casuale. “Questo quadro era finito in Argentina quando Diego fu trovato positivo all’antidoping e fece portare tutte le sue cose via da Napoli – spiega il pittore – Il Boca Juniors, uno dei primi club di Maradona, lo acquistò successivamente ma fallì. Il quadro fu allora venduto e rilevato da Fernando Signorini finendo poi per motivi misteriosi in un mercato delle pulci. Venne ritrovato per caso da Miguel Perez, direttore del museo La Paternal. Così è finito tra i reperti che ricordano la vita di Maradona. Non ne ho avuto notizia per 33 anni fino a quando mi è stato detto che il quadro era lì“.

L’opera andrà quindi ad arricchire la mostra sulla vita di Diego Armando Maradona, dalle foto in bianco e nero degli inizi alla periferia di Buenos Aires fino alle opere più suggestive che ricordano le sue grandi gesta da calciatore del Napoli e della Nazionale argentina fino alla prematura scomparsa all’età di 60 anni.
Cuono Gaglione, 74 anni, acerrano d’origine, ha studiato all’Istituto d’Arte di Napoli ed ha vissuto a lungo in Germania entrando a far parte dei cosiddetti neoespressionisti di Heidelberg. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private nelle più importanti capitali del pianeta. Ha anche disegnato loghi ufficiali di molte competizioni sportive.