Soccavo, coda di turisti in taxi per gustare la pizza di Errico Porzio

Turisti italiani e stranieri al Rione Traiano. Accade in questa strana estate 2021 nella quale una delle attrazioni principali è il cibo, la pizza. E una tappa molto gradita sembra essere quella di Soccavo alla storica sede della Pizzeria Porzio in via Cornelia dei Gracchi.

Una storia che inizia più di 20 anni fa a Soccavo. Errico Porzio apre nel 1999 un locale da asporto. La svolta arriva una decina d’anni fa, nel 2012, con l’ampliamento dei locali. Che crescono anche in numero: apre la sede del Vomero, poi quella di Aversa, infine quella di Salerno. E’ una scommessa che arriva nel pieno della pandemia, a luglio 2020. Il 2021 è stato l’anno della prima pizzeria fuori dalla Campania, a Roma. E col passare del tempo è cresciuto anche il seguito online con 150mila followers su Facebook, 70mila su Instagram e quasi 500mila su Tiktok, più che raddoppiati nel giro di appena 3 mesi.

Che scommessa è stata aprire a Salerno in piena pandemia?
“Ero preoccupato, non lo nascondo. Per fortuna i numeri ci hanno subito dato ragione, hanno subito premiato il nostro coraggio nonostante le difficoltà di questo periodo”.

Che turismo c’è stato a Napoli in questa estate?

“Io credo ci sia una foto simbolica della nostra estate. L’ho postata sulla nostra pagina: è la fila di taxi che portava turisti soprattutto calabresi, pugliesi e siciliani alla nostra pizzeria di Soccavo. Erano in vacanza qui a Napoli e li abbiamo intercettati coi social. Invece a Salerno e alla pizzeria del Vomero, in via Scarlatti, sono arrivati anche molti stranieri”.

La fila di taxi all’esterno della pizzeria di Soccavo

I social quanto contano in questo momento?

“Per noi è fondamentale, soprattutto per la sede di Soccavo che non è un quartiere turistico, diciamo che restiamo una pizzeria rionale. Vedere gente che arriva col taxi è sorprendente. Il presidente della Circoscrizione di Soccavo ci ha invitato a ritirare un premio per ringraziarci di aver portato gente nel quartiere”.

Che anno è stato per la ristorazione soprattutto a Napoli dove le misure di contenimento sono state più stringenti?

“La questione delle fasce e dei colori con tutte le regole ci preoccupava molto, soprattutto con l’estate che arrivava. Per chi non ha spazi all’aperto era il colpo finale. Per fortuna le cose sono migliorate. Il green pass, che viene criticato, credo che possa dare spazio a più tranquillità. In questo momento è necessaria tanta serenità e la gente deve vaccinarsi. Vedremo in inverno che succederà”.

Siete pronti a sfornare una pizza “Io Mangio Campano”?

“Abbiamo tante pizze legate al nostro territorio. Ne faremo una particolare legata al sito. Partirei dai pomodori, non abbiamo solo il piennolo, ma abbiamo tanti tipi sia a Napoli che a Salerno. Tutto ruota intorno a questo e ai latticini, in particolare la mozzarella. Io preferisco quella Paestum”.

Quando aprirà la vostra pizzeria di Milano?

“Nel 2022. Saremo milanesi nel prossimo anno. Stiamo valutando alcune possibilità. Anticipo che la scelta ricadrà su un quartiere tra Navigli, Sempione, Isola o NoLo”.

Una domanda che facciamo a tutti: la pizza preferita da Errico?

“Io preferisco la Montanara fritta ripassata al forno, un mix di sapori tra il fritto classico e la pizza classica napoletana. Ci metterei un piennolo o le passate di datterino giallo con bufala a crudo. Bisogna sfruttare il freddo/caldo. Non dico che è la migliore ma a me piace così. E’ il paradiso”.

Dario De Simone