Lo chef avellinese: “Ho avuto paura di non poter fare più il mio lavoro. Noi sopraffatti da decisioni assurde”

Aprire un ristorante in piena pandemia e in un Paese in cui queste attività sono state continuamente bersagliate e criminalizzate dal Governo appare quasi una follia. Lucida follia quella dello chef Carmine Pacilio che nel centro di Avellino lo scorso 11 gennaio ha deciso di inaugurare “Gioviale – Espressioni in cucina”.

Le soddisfazioni sono arrivate dopo tanta sofferenza, l’imposizione di un’altra lunga chiusura fino al 26 aprile. Poi a fine giugno l’atteso ritorno agli eventi conviviali tra i quali “A cena con il produttore“, organizzato da Vitigni Irpini di Michele Bello e Antonella Coppola,  dedicato alla grande tradizione dei vini irpini e ospitato proprio da Gioviale. Altri eventi verranno successivamente anche perché la risposta del pubblico avellinese è stata molto importante.

Sono ripresi gli eventi “ A Cena con il produttore” Che risposta c’è stata?
“Posso rilevare un feedback sostanzialmente positivo, un acceso interesse legato alla convivialità ed alla condivisione di tradizione e territorialità. Sono molto contento”.

Secondo te c’è una voglia particolare di rivivere eventi conviviali con maggiore interesse di prima?
“C’è voglia di uscire, mangiare e bere in compagnia ed il coinvolgimento ad eventi del genere rende tutto più leggero. Mi colpisce la cautela di molti nell’approcciare alla convivialità e di tanti altri che fin da subito si sono mostrati meno attenti al rispetto delle regole di base a cui attenersi in locali aperti al pubblico”.

I ristoratori si sono sentiti bersagliati dai provvedimenti del governo?
“Credo che in quasi due anni, personalmente, abbia avuto modo di provare come mai prima un mix di emozioni negative che hanno reso tutto più difficile e molto spesso insuperabile. La ristorazione è stata fortemente penalizzata, non siamo stati supportati adeguatamente, siamo stati sopraffatti da decisioni prese dalla sera alla mattina, messi da parte, privi di sostegni che consentissero di far sopravvivere le nostre attività. Detto tra di noi: ho avuto tanta ma tanta paura di non poter più fare il mio lavoro”.

I vini irpini sono all’avanguardia. Con cosa si accoppiano bene in particolare?
“Nei rossi irpini la presenza del tannino che li rende vini robusti ma piacevoli da bere ,si abbinano bene carne, selvaggina e formaggi”.

Lo chiediamo a tutti i compaesani: la pizza preferita da Carmine?
“Bianca broccoli e salsiccia!”

Dario De Simone