Aveva aperto la sua pizzeria a dicembre del 2019. Già questo basterebbe per far capire quale grado di resistenza e pazienza ha caratterizzato l’esistenza recente di Andrea Panelli, napoletano dei Colli Aminei da qualche anno trasferitosi a Milano.
E’ il 5 dicembre di due anni fa che apre “Pomodoro e Mozzarella” a Bollate, hinterland Nord. Dopo tre mesi scatterà la prima chiusura, poi seguiranno le altre misure restrittive che condizioneranno le attività di ristorazione più di altre, qualcosa di difficile da digerire.
Si rivede finalmente la luce con le riaperture anche all’interno: vi siete sentiti bersagliati dai provvedimenti dei Governi nell’ultimo anno?
“Non ci siamo sentiti bersagliati anche perché non ci sarebbe motivo. Certo è che ci sono stati dei provvedimenti e delle scelte non proprio consoni al momento che stavamo e stiamo vivendo. Per esempio il bloccare la ristorazione e pensare solo di contingentare i mezzi pubblici dove in realtà c’era una ressa non è stato giusto”.
Qual è stata la risposta della gente dopo il 26 aprile scorso?
“Fortunatamente per noi la gente ha voglia di uscire, di bere, di divertirsi e sembra abbia meno paura. Iniziano a prenotare con un anticipo di 10 giorni per essere sicuri di trovare posto”.
Tra poco festeggiate un anno di affiliazione all’Associazione Verace Pizza Napoletana. Cosa ha significato per voi?
“Per noi è stato un traguardo importante soprattutto perché la nostra targa è arrivata dopo il primo lock down e quindi è stato molto soddisfacente. Farne parte significa certificare ogni giorno la divulgazione della verace pizza napoletana, cosa che facciamo con passione e dedizione”.
Qual è il piatto che, se vengo lì, mi dici “non puoi non assaggiarlo”?
“La pizza, qualsiasi pizza verace!”
Qual è mediamente la vostra clientela? Più locali o più emigranti?
“La nostra clientela spazia dal Bollatese al Napoletano e in caso di fiere internazionali ci accaparriamo anche l’estero con un buon riscontro”.
E la pizza preferita da Andrea?
“La mia pizza preferita al momento è la 4P. Una sorta di sapori e profumi che si mescolano tra il dolce e il salato con ingredienti che saltano dalla Campania alla Sicilia”.
Dario De Simone