Musica e pizza all’insegna di 081, la doppia arte di Ettore

E’ cresciuto tra forni e farina. Era un predestinato. E siccome la pizza è arte come la musica era destino che diventasse pure un cantante. E’ la storia di Ettore Talotti, napoletano, pizzaiolo da tre generazioni che porta avanti una tradizione familiare lunghissima.
E’ il pizzaiolo di “081“, storico locale di Nova Milanese, porta della Brianza. Quando non si trova davanti al forno si dedica alla seconda (o prima?) passione: la musica. E’ stato un anno durissimo su entrambi i fronti.

Ti sei sentito colpito dalle misure restrittive più come artista della pizza o artista della musica?
“In tutte due i casi, visto che anche le mie pizze sono musica”.

Si tornano a vedere piccoli episodi di musica dal vivo nei bar all’aperto e sulle spiagge: hai l’impressione che il peggio stia passando?
“Mi auguro che la gente non esageri con gli assembramenti visto che andiamo incontro alla stagione e ne abbiamo risentito molto noi della ristorazione”.

Per gli artisti è stata almeno un’occasione per chiudersi a pensare a nuovi progetti musicali?
“Sicuramente infatti ho scritto un nuovo brano che inciderò0 fra 20 giorni con un bel videoclip girato a Napoli”.

Vi aspettavate di essere maggiormente tutelati dal Governo?
“Non abbiamo avuto nessun aiuto fino ad ora, sono tutte chiacchiere al vento. L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa”.

Da 081 avete subito allestito gli spazi esterni: qual è stata la risposta della clientela?
“Sì, abbiamo abbellito gli spazi esterni avendo 100 posti esterni e 50 interni. La nostra clientela ha risposto alla grande. C’è tanta voglia di uscire”.

Da artista sei rimasto colpito dal tipo di brano che ha permesso all’Italia di vincere Eurovision o dobbiamo abituarci ad una globalizzazione della musica?
“Dobbiamo ascoltare tutta la musica globale, la musica è vita. Fatevelo dire da chi la fa e la vive: è tutto”.

Parliamo di cibo: cosa ha di speciale la cucina napoletana che la rende di successo in Italia e nel Mondo?
“Questo è un argomento che tocca il cuore di noi napoletani e lo riempiete. Abbiamo realizzato piatti per i grandi Re di Napoli. Nel 600 c’era il grande chef Corrado che allestiva banchetti che sono rimasti ancora oggi sulle nostre tavole. Poi nel mio campo non si può non ricordare la pizza napoletana offerta alla Regina Margherita inventata da un pizzaiolo e dal Tricolore della nostra bandiera. Per questo metto spesso il cuore sulla pizza: ricordo il racconto della Regina che si emozionò”.

Lo chiediamo a tutti: qual è la pizza preferita da Ettore?
“Sua Maestà la Marinara, pomodoro, aglio, basilico e origano: è lì che assapori la vera pizza napoletana”.

Dario De Simone