“La Taverna del Torchio”, una piccola Napoli all’Isola d’Elba

E’ un’oasi di napoletanità nel cuore dell’isola dell’Elba, peraltro in una posizione incantevole con un panorama molto particolare. E’ La Taverna del Torchio, nome che evoca l’amore per la terra e per l’olio, ma anche un mitico film del 1956 con Totò e Peppino De Filippo nell’improbabile veste di banditi improvvisati e nel meno improbabile ruolo di playboys nella Roma di quegli anni.
La storia di Luigi Palmese parte invece da Secondigliano, quartiere dove è nato prima di trasferirsi a Pomigliano d’Arco, per arrivare poi sull’isola d’Elba e in particolare a Capoliveri.
Luigi si era avvicinato al mondo della ristorazione quando era ancora giovanissimo, “quando ancora ci si poteva ancora trovare un lavoro dopo la scuola”… Come tanti altri, sta uscendo da un periodo difficilissimo, forse il più difficile.

È stato un anno veramente difficile per la ristorazione: vi siete sentite bersagliati dai provvedimenti del Governo?
“I provvedimenti del Governo sono inadeguati, fatti da persone incompetenti del settore. Di ristorazione sanno poco o nulla. In un ristorante dove ci sono dieci tavoli basterebbe metterne cinque per non creare problemi. E invece comprimendo gli orari come hanno fatto col coprifuoco o prevedendo l’apertura solo a pranzo si creano assembramenti, si creano code per le attese all’esterno. Questo provoca contagi e rischi”.

Qual è il vostro stato d’animo attuale?
“Siamo sempre stati molto positivi sul piano dello stato d’animo. Non si può non averlo, altrimenti bisognava chiudere un anno fa e lasciare tutto agli eventi. Non abbiamo ricevuto sufficienti aiuti per restare aperti e credere in ciò che facciamo. Ci crediamo perché siamo stati forti noi. In televisione si sentono tante cose non vere; chi fa questo mestiere e altri mestieri collegati sa bene di cosa parlo. Siamo stati abbandonati a noi stessi senza appoggio dello Stato. Non volevamo soldi, ma aiuti per pagare o rinviare le utenze e gli affitti”.

Che momento è per il turismo e soprattutto che momento sarà quello che sta per arrivare in estate?
“Per il turismo è un momento indecifrabile. Siamo speranzosi in vista dell’estate che sta arrivando. Ci stiamo organizzando per rispettare le norme e tenere aperto in piena sicurezza. L’obiettivo è sfruttare gli spazi esterni e anche quelli interni non creando affollamenti. Ci sentiamo molto responsabili e saremmo contenti di essere più responsabilizzati. Facciamo un tavolo in meno ma restiamo in piena sicurezza”.

Cosa pensi della cucina toscana ?

“La cucina toscana è buona perché come altre. In Italia si mangia bene ovunque perché ci sono cucine regionali basate su prodotti tipici. E la devono fare i toscani. Io sono napoletano e porto qui la nostra cucina”.

Parliamo di cibo: se vengo lì qual è il piatto che non posso non assaggiare?

“La nostra pizza. Dicono che sia veramente buona, altri dicono sia una delle migliori della zona. Non posso dirlo io, ma ascolto le loro opinioni. E poi ci sono le nostre paste fresche fatte da noi in casa. E poi il pesce fresco perché siamo pur sempre su un’isola. Non mancano le carni ed è normale perché siamo in Toscana dove c’è grande tradizione; quasi sempre abbiamo la Chianina”.

Lo chiediamo a tutti: qual è la pizza preferita da Luigi?
“La mia pizza preferita è la Margherita. Nacque così e per me quella è la pizza per eccellenza”.

Dario De Simone