Totò e Peppino, la vera pizza napoletana si mangia a Colonia

Totò e Peppino a Berlino ci sono andati divisi, come recita un celebre film del 1962, uno dei tantissimi che hanno reso famosi i due grandi attori napoletani. Siamo a qualche centinaio di chilometri di distanza, a Colonia, grande centro della Renania famoso per l’acqua, per il Duomo e per una delle più antiche e apprezzate università d’Europa.
Qui Totò e Peppino sono arrivati appena 3 anni fa. Ma in un’altra veste, in un’altra forma, piuttosto circolare e apprezzata dai tedeschi quasi come i monumenti già descritti. Sono arrivati grazie a Raffaele Laudano che con la moglie gestisce l’omonima pizzeria non lontano dalla stazione ferroviaria di Hansaring. Sono arrivati 5 anni fa da Torre Annunziata e hanno aperto il 7 dicembre del 2017, proprio nei giorni nei quali la pizza e la figura del pizzaiolo sono state riconosciute come patrimonio dell’Unesco. Prima del loro arrivo nella grande e multiculturale Colonia era difficile mangiare la vera pizza napoletana.

E’ vero che avete scatenato le invidie di tanti ma poi alla fine la clientela vi riconosce una superiorità indiscutibile?
“E’ vero. Perché finalmente la gente cominciava a capire che da noi si mangiava la vera pizza napoletana e anche i tedeschi iniziavano ad apprezzare molto i nostri prodotti come la pizza e tanti altri finger food sfiziosi come crocche’, arancini, frittatine di maccheroni ecc..e la clientela iniziava a riconoscere Toto’ e Peppino come la migliore pizzeria di Colonia e dintorni. Tant’è che sono arrivati poi tanti premi e riconoscimenti che ci dichiaravano la migliore pizzeria e ad oggi sono molto contento perché la mia pizzeria non e solo conosciuta a Colonia ma in quasi tutta la Germania e non solo. Pensate che arrivano clienti da Stoccarda, Francoforte, Amburgo e Berlino”.

Qual è il prodotto che, se vengo lì, mi dici “non puoi non assaggiarlo”?
“Non puoi venire da Toto’ e Peppino e non mangiare la pizza Cippetto con crema di patate viola, provola, pancetta e fior di zucca. L’ho dedicata un anno fa a mio padre in memoria della sua scomparsa”.

Come avete vissuto quest’anno difficile anche in Germania causa emergenza sanitaria?
“Anche qui in Germania si è avvertito il colpo di questa grande epidemia mondiale ma per fortuna lo Stato tedesco ti sostiene e aiuta in questi casi di difficoltà. Ci possiamo ritenere fortunati rispetto a tutti i ristoratori in Italia dato che qui abbiamo ricevuto tanti sussidi nel giro di pochi giorni; pensate che abbiamo fatto domanda di aiuti e dopo 15 giorni avevamo già i soldi sul conto corrente, i primi 9000 euro di aiuti già a marzo 2020. Anche in questi ultimi mesi ne abbiamo ricevuti tanti altri. Poi è chiaro che anche qui si è accusato il colpo perché lavorare solo in asporto non è mai come lavorare aperti al pubblico al 100% ma almeno con l’ asporto siamo riusciti a pagare tutti gli stipendi e tutte le spese ogni mese e a chiudere in attivo nonostante tutto, anche grazie agli aiuti ricevuti dallo Stato”.

Come funziona lì il sistema delle restrizioni e dei ristori per le attività?
“Qui nel primo lock down del 2020 ci hanno chiuso al pubblico ma lasciato lavorare in asporto e con consegne a domicilio in tutta tranquillità lasciando anche gli orari consueti di apertura e chiusura. In questo secondo lock down invece ci sono state maggiori restrizioni sul solo orario di chiusura; in pratica stiamo lavorando sempre in asporto ma purtroppo con coprifuoco dalle ore 21. Però possiamo continuare con le consegne a domicilio possiamo continuare fino alle 23 e cioè nostro solito orario di chiusura”.

Il 2020 è stato un anno difficile in particolare per i napoletani a causa della scomparsa del grande Diego: che giornata fu quella?
“La scomparsa di Diego ha segnato tutti noi napoletani e nel giorno della sua scomparsa si lavorava senza grinta, senza sorriso, con il cuore a pezzi. Non è scomparso solo il Dio del calcio ma uomo dal un cuore grande e l’ idolo dei ragazzi poveri di Napoli. Nella nostra pizzeria già da un anno avevo creato la pizza Maradona in suo onore e dopo la sua scomparsa ogni volta che un cliente sceglie la Pizza Maradona non posso non pensare a quanto Diego abbia dato alla nostra Napoli e con quanto orgoglio posso preparare una pizza dedicata al Dio del calcio”.

Lo chiediamo a tutti: qual è la pizza preferita da Raffaele?
“La mia pizza preferita è la regina di tutte le pizze, la Margherita”.

E cosa pensi di questa tendenza simil-gourmet che addirittura porta a mettere la frutta sulle pizze?
“Apprezzo questa nuova tendenza della pizza gourmet perché magari si utilizzano prodotti pregiati e di alta qualità, ma la frutta proprio no. Non mi piace personalmente l’idea idea della frutta sulla pizza tant’è che qui in Germania molti tedeschi mi chiedono la pizza Hawaii con Ananas e prosciutto ma mi sono sempre rifiutato di farla e ho cercato sempre di far capire ai tedeschi che la frutta la mangiano al massimo sui dolci”.

Dario De Simone