Bar Nilo, ecco come si fa il caffè sotto lo sguardo di Maradona

Il Bar Nilo, situato alla fine di San Biagio dei Librai a Napoli, è famosissimo non solo per il suo ottimo caffè ma in quanto meta di curiosi e appassionati che fanno visita alla cosiddetta “Cappella di Maradona” ovvero un piccolo altarino dove, insieme alle foto del Pibe de Oro, è conservata quella che viene definita un’autentica reliquia: un capello del fuoriclasse argentino, gelosamente custodito da più di trent’anni.
Bruno Alcidi, titolare del locale, dopo averci fatto assaporare un buon caffè, ci racconta com’è ha avuto l’idea:

E’ nata quasi per caso. Ero andato a Milano a vedere una gara del Napoli. Al ritorno ero in aereo e mi accorsi che a bordo c’era anche la squadra azzurra. Maradona era seduto proprio davanti a me e quando si è alzato, mi sono accorto che sulla poltrona era rimasto un capello e l’ho preso. Tornato a casa, mi è venuto in mente di fare questo altarino. Ho voluto mischiare sacro e profano, dato che Maradona era considerato un dio. È nata per gioco, ma poi è diventata celebre in tutto il mondo”.
Tra l’altro – prosegue Alcidi -questa è l’unica reliquia originale di Maradona perché le altre è sempre da vedere”.

Maradona era al corrente di questo omaggio?
Sicuramente sì, ma non è mai venuto. Lo sa perché una volta insieme alla figlia ho fatto un’intervista telefonica dall’Argentina. Poi siamo usciti in tutto il mondo, con tante televisioni che ci hanno ripreso”.

Parliamo, invece, del vostro caffè: qual è il segreto per preparare come diciamo noi, un bel caffè alla napoletana?

La cosa più importante, ovviamente è la qualità del caffè. Poi la macchina che deve essere quella con il braccio, poi bisogna avere tante piccole accortezze come la tazza calda. Occhio, in particolar modo, alla macinatura del caffè che cambia in base al tempo. Quando fa freddo è diversa quella utilizzata rispetto a quando fa caldo”.

Ma il caffè va preso con lo zucchero o senza zucchero?

Io lo prendo con una punta di zucchero. Il caffè con molto zucchero è come non bere niente. Il caffè va preso, non proprio amaro ma con poco zucchero”.

Perché a Napoli c’è una cultura particolare per il caffè?

Secondo me perché il caffè è quella cosa che ti dà forza, ti dà energia. È una carica”.

A Napoli si dice anche che il caffè è una scusa per dirti che ti voglio bene…

Assolutamente, quando ci si incontra la prima cosa che si propone è di prendere un caffè insieme e se si rifiuta è quasi un’offesa. Il caffè, dalle nostre parti, è aggregazione”.

Angelo Luca Coscia