Ci sarebbero altri casi di persone intossicate dopo aver cenato in ristoranti di sushi nel quartiere napoletano del Vomero.
Alcune settimane fa un 15enne era morto dopo 10 giorni di agonia dopo essersi sentito male il 23 novembre in seguito ad una cena in un locale di via Bernini. Sulla vicenda indaga la Procura di Napoli che ha posto il ristorante sotto sequestro e iscritto nel registro degli indagati il titolare del locale, un cittadino cinese, e il medico di base del giovane che aveva prescritto una terapia risultata inutile. Sulla salma dello sfortunato giovane è stata disposta l’autopsia e c’è attesa per conoscere i risultati dell’esame.
Nei giorni scorsi altre persone avrebbero confessato di essere state male. Una 40enne avvocatessa del Vomero ha riferito a Io Mangio Campano di essere stata colpita da fortissima diarrea appena 12 ore dopo aver cenato in un altro locale di sushi della zona collinare. E non sarebbe l’unico caso. Solo alcune ore fa un altro napoletano, lettore di Io Mangio Campano, ha riferito di essere stato colpito da diarrea dopo una cena in un locale del quartiere Chiaja.
Ci si chiede – senza voler scatenare il panico e senza voler criminalizzare nessuno – se ci sia qualche partita di prodotti non ben conservati o se sia necessaria una verifica sulle condizioni igieniche di alcuni ristoranti. Per fortuna gli altri casi non hanno fatto registrare conseguenze particolarmente gravi e tutto è passato nel giro di 24 ore.
Il sushi, fenomeno che inizialmente era entrato in Italia soprattutto passando per Milano, ha preso piede a Napoli nel corso dell’ultimo decennio con l’apertura di numerosissimi locali. Alcuni sono gestiti da napoletani con la passione per la cucina giapponese e in generale asiatica, ma la stragrande maggioranza del mercato è gestito da cittadini cinesi.
Divertentissime e all’insegna della grande ironia napoletana sono le gag che vedono protagonista il comico Alessandro Siani alle prese con il sushi, anche nel film “Benvenuti al Nord” al fianco di Claudio Bisio e Angela Finocchiaro.