Torino, “Da Pecchia” fa sei e stavolta ci sono pure i dolci napoletani

Ha aperto il mese scorso in piazza Bengasi, nel quartiere Lingotto, il sesto “Da Pecchia“. E la novità è che non esporta a Torino solo la tradizionale pizza napoletana, ma anche le delizie della pasticceria.

Il nuovo locale di Salvatore Fagiani ha inaugurato dunque anche una sezione dedicata ai dolci napoletani, il tutto nella Capitale italiana e mondiale del cioccolato. Un’altra bella sfida dopo aver portato la pizza in provincia di Torino nel 2014.

Da dove nasce l’idea di inaugurare questo progetto tutto napoletano alle porte di Torino?

“Nasce da quando, ancora non maggiorenne, sono salito al Nord per lavorare e crearmi un futuro migliore rispetto a quello che avrei potuto sperare di avere restando nella mia Napoli. Grazie a mio zio, che oggi non c’è più, ho iniziato a lavorare come decoratore, ma avevo bisogno di portare con me la mia terra. Nel 2009 ho iniziato a bazzicare nella ristorazione aprendodue locali con altri sociali. La svolta c’è stata nel 2014 quando ha aperto il primo “Da Pecchia”. Dal 2014 in avanti ne ho aperti altri sei. All’interno di essi c’è tanto della nostra Napoli e un pezzo della mia vita. A chi mi chiede quale sia il mio segreto rispondo che è un insieme di fattori, come la qualità del prodotto, i miei collaboratori che sono una famiglia e poi sicuramente qualcuno che da lassù mi guarda”.

E’ il frutto di una unione tra tradizione e creatività: è la formula giusta?

“Da Pecchia è sicuramente unione tra tradizione e creatività. La pizza è a tutti gli effetti quella classica napoletana. La soddisfazione maggiore è quando i clienti si meravigliano di mangiare una pizza come se stessero a Napoli”.

Su cosa puntate in particolare?

“Nei miei locali ho puntato principalmente sulla qualità dei prodotti e sulla professionalità nonché la gentilezza del personale; per me è fondamentale che ogni cliente esca soddisfatto e contento perché ha mangiato bene ma è stato anche coccolato”.

Vi sentite un po’ di predicare in trasferta visto che sulla pizza dominiamo il mondo ma sui dolci e sul cioccolato Torino è una Capitale?

“Torino è una città meravigliosa che mi ha dato tanto come a tante persone del Sud che, come me, hanno cercato e trovato fortuna qui. Ho cercato di portare la tradizione. Da pochi giorni ho aperto l’ultima sede che ha anche la pasticceria, offrendo così anche i dolci tipici napoletani. E’ chiaro che Torino resta la capitale del cioccolato nel mondo, ma portare un po’ di Napoli qui non può che arricchire tutti”.

Come è stato anche per chi opera nel vostro settore questo periodo così duro?

“Ci siamo lasciati alle spalle due anni difficili e speriamo che non ci richiudano mai. Il Covid ci ha messo in ginocchio, un po’ tutti ma noi ristoratori di più, con le restrizioni, le chiusure, quello che sappiamo tutti. Nei mesi di lock down ho cercato di far lavorare tutti i dipendenti perché dietro quel lavoro c’è una famiglia. Io resto fiducioso, sono ottimista perché vedo che siamo ripartiti molto bene nonostante gli strascichi degli ultimi due anni si sentano ancora”.

Dario De Simone