Carmen, dai magnetici anni ’90 all’amore per i gatti e la cucina africana: “Ma il digì del Napoli lo conquistai con i calamari imbottiti”

E’ stata il simbolo della competenza femminile in tv per tutti gli anni ’90. Erano altri tempi quando oltre ad una bella chioma bionda contava anche sapere di calcio, o di pallone. Carmen Fimiani è stata volto noto di tante trasmissioni sportive di Teleoggi e poi di Canale34 e ItaliaMia dopo aver esordito nella “mitica” Antenna Vesuvio in un esperimento mai tentato prima: la doppia conduzione del telegiornale affidata a due gemelle. Il tempo è passato, il calcio è cambiato e pure la tv. Dai “magnetici” e frenetici anni si è passati agli anni digitali; ma c’è chi ha preferito rallentare dedicandosi all’amore per i felini, per i viaggi esotici e per la cucina.

Hai fatto parte del meraviglioso mondo delle tv private degli anni ’90: cosa porti dentro di quella esperienza?
“Tantissime cose, da scriverci un trattato! Il modo di fare informazione era senza dubbio diverso, la professione o meglio, il mestiere, lo si imparava sul campo. Era il famoso valore della “gavetta”, un elemento imprescindibile della mia formazione e poi tanta, tanta passione per il lavoro. In tv tutto appare semplice e immediato e la fatica, l’applicazione per confezionare un prodotto onesto è davvero tanta. Di quel periodo d’oro dell’emittenza privata mi porto dietro soprattutto i rapporti umani insieme alla soddisfazione di un’inchiesta fatta bene o di un’intervista particolarmente riuscita”.

Quanta attenzione suscitò all’epoca l’aver fatto coppia con tua sorella gemella Irene al tg di Antenna Vesuvio?
“Beh devo ammettere che l’idea di farci condurre il Tg in coppia fu davvero vincente: i telespettatori erano attratti e divertiti dalla doppia conduzione e il successo fu immediato, pensa che arrivò una troupe dal lontano Giappone per realizzare una serie di interviste sul Tg delle gemelle”.

E come è cambiato il mondo dell’informazione, in particolare sportiva, in quest’ultimo periodo di grandi rivoluzioni?
“Non è una domanda alla quale si può rispondere in poche righe perché il cambiamento è stato repentino e profondo: i mezzi per comunicare sono aumentati e la predominanza del web ha ridisegnato i rapporti di potere all’interno del mondo dell’editoria, la crisi economica mondiale ha fatto il resto e così i giornali hanno subito un crollo verticale delle vendite a favore di siti specializzati , pay-tv o addirittura dei tifosi-commentatori su YouTube . Insomma un guazzabuglio di difficile lettura che quest’anno, con il caos dei diritti tv, ha scontentato davvero tutti . Credo che DAZN sia l’esempio eclatante di quanto si possa scivolare in basso”.

Ti aspettavi un Napoli così competitivo in questa stagione?
“Da quando la pandemia ha sconvolto la nostra vita ed anche quella dell’amato Pallone, alla ripresa del campionato, ho giocoforza visto il Napoli solo in tv il che per certi versi mi ha aiutato ad avere una visione più “realistica” e la sciagurata gara contro il Verona dello scorso campionato non ha fatto altro che peggiorare il mio stato d’animo. Con il senno del poi dico pure che l’avvicendamento Gattuso – Spalletti sulla panchina azzurra è stata una manna dal cielo. Sebbene lo stimassi dai tempi dell’Udinese prima e della Roma poi per qualità di gioco e sagacia tattica, qualche dubbio in merito alla gestione dei calciatori me lo aveva ingenerato e invece devo ammettere che la partenza sprint degli azzurri, il diverso approccio alle gare, la cosiddetta “mentalità” sono tutte farina del suo sacco. È un Napoli che poteva racimolare ancora qualche punto in più ma direi che per ora sono ampiamente soddisfatta. Le prossime partite con gli scontri diretti ci diranno sicuramente di più in merito alle reali ambizioni della squadra, nel frattempo tutte le scaramanzie sono concesse”.

Sei molto social ma nelle tue foto spesso cedi il passo ai tuoi gatti…
“Come si dice « noblesse oblige », i miei adorati gatti meritano tutta l’attenzione di questo mondo… Certo, mi impegnano tantissimo ma il loro amore è impagabile, io mi faccio un vanto di non averne acquistato nessuno, qualcuno mi è stato regalato e tanti li ho adottati . Al momento tra i miei di casa e qualche randagio che si palesa in terrazza per mangiare e schiacciare un sonnellino, sono 15 e da qualche giorno, si è aggiunta Frida, una cagnolina abbandonata in Irpinia (a Teora) e grazie al virtuoso tam tam social arrivata fino a me”.

Parliamo di cibo: sei una viaggiatrice di primissima categoria; dove si mangia meglio nel mondo?
“Ti darò una risposta sicuramente “spiazzante” perché pur avendo girato tanto e provato pietanze meravigliose tra Italia, Francia, Spagna e ad Istanbul, da moltissimo tempo non mangio più carne e formaggi e non amo particolarmente i piatti super intingolati. Il mio palato trova soddisfazione nei sapori intensi ma semplici e soprattutto nella freschezza della materia prima …proprio per questo motivo amo su tutte la cucina dei paesi africani che si affacciano sull’Oceano indiano, da anni la mia meta preferita è l’isola di Pemba nell’arcipelago di Zanzibar. Ogni giorno pesce e crostacei cucinati con spezie e latte di cocco, insalate di mare con avocado o mango, verdure e cassava, in un mix afro-indiano assolutamente di mio gusto. Infine sempre in Africa ma ad ovest, in un luogo unico, il Delta dell’Okavango, ho mangiato una zuppa di mais tostato con semi di zucca e un tripudio di spezie ed erbe aromatiche che ancora abita i miei sogni”.

E come se la cava Carmen in cucina?
“Forse potrò sembrare immodesta ma ritengo di cavarmela piuttosto bene tra i fornelli… Lo faccio con grande passione e tanta fantasia, ma devo dire che non è stato sempre così : da ragazzina io e mia sorella abbiamo avuto due grandi “maestre” , nonna napoletana doc per i piatti tradizionali della nostra cucina, mamma soprattutto per i dolci, dal semplice panettone per la colazione agli struffoli e alla pastiera. Ricordo ancora il gusto dei miei primi preferiti (pasta e piselli, la frittata di riso e i paccheri al sugo inondati di parmigiano ) però mi piaceva fare i dolci, tanto che una volta per un nostro compleanno osai con i profiteroles al cioccolato e le meringhe. Quando ho cominciato a lavorare e per questo ho lasciato il mio luogo di origine per trasferirmi a Napoli, cucinare è diventata una necessità e non ti nascondo che con gli orari improbabili del nostro lavoro spessissimo mangiavo fuori… Ad un certo punto ho cominciato a voler rifare a casa i piatti che mangiavo al ristorante poi è arrivato il momento delle riviste specializzate, saccheggiate quando avevo pranzi con le colleghe o cene formali … Ecco posso dire che in quel periodo ( poco dopo i trent’anni ) ho compiuto l’ultimo step proponendo piatti tradizionali o etnici anche di grandi chef con le mie “varianti” … quindi grande uso di erbe aromatiche e spezie per sostituire aglio e cipolla che mi risultano indigeste, calamaro imbottito secondo l’estro del momento e via di questo passo. Cucinare per me è sempre piacevole ed anche rilassante anche se so già che le feste comandate per me si trasformano in vero e proprio tour de force”.

C’è una cena in casa con persone venute dal Nord: cosa prepari per incantarle?
“Non ho dubbi …piatti di pesce della tradizione napoletana, pugliese e siciliana! Ti racconto un aneddoto che nessuno conosce: nel suo periodo napoletano Marco Fassone è stato spesso nostro ospite a cena, conquistato immediatamente dai piatti di pesce ed in particolare dai calamari imbottiti che ho dovuto sempre proporgli ( variando imbottitura ) mentre ad un’amica francese che diceva di odiare il baccalà ho fatto mangiare un primo con ragù di baccalà in salsa di arancia, capperi disidratati e pecorino romano che l’ha letteralmente conquistata. Un piatto pugliese che faccio spesso è la teglia di riso zucchine e cozze, se invece decido di omaggiare la Sicilia vado di pesce spada o tonno in emulsione di vino bianco e succo di limone impanato con granella di pistacchio”.

Lo chiediamo a tutti i conterranei: la pizza preferita da Carmen?
“Riguardo la pizza c’è da fare un distinguo: prima di diventare intollerante al lattosio avevo una passione per la pizza provola patate e funghi porcini che mangiavo tassativamente in una pizzeria vicino Serino … da molti anni a questa parte prediligo la marinara al doppio pomodoro ( datterini rossi e gialli ) e amo l’impasto ai cinque cereali della piazza di Diego Vitagliano”.

Dario De Simone