Antonio Tammaro: “A Udine impazziscono per la nostra pizza e accompagnano il cuoppo con il vino friulano”

Festeggia in questi giorni i tre anni di apertura e festeggia soprattutto i due mesi dalla riapertura dopo un inverno molto difficile. Fratelli Panza è diventato un punto di riferimento degli appassionati di cucina campana a Udine.Riportare i clienti ad affollare il locale non è stato difficile. Forse sarebbe stato sufficiente il profumo della pizza. Eppure si sono inventati l’aperi-cane, una gustosa serata con educatori cinofili e amici a quattro zampe particolarmente graditi ai più piccini.
Il locale si trova proprio nel centro cittadino, a due passi dalla Cattedrale. Ma non si tratta solo di location. E’ l’arte del maestro Antonio Tammaro a fare la differenza. E non solo.

Come ha reagito il cliente udinese davanti alle prelibatezze della nostra cucina?
“I clienti hanno reagito molto bene. Sono molto incuriositi dalle pizze fritte e dai prodotti tipici campani. Amano la Bufala e la leggerezza dell’impasto della nostra pizza”.

Il piatto preferito dalla popolazione locale?
“I fritti napoletani, la pizza più forte resta sempre la Margherita, di pari passo con la Bufala DOP”.

Il Friuli è famoso per alcuni vini bianchi: si accoppiano a qualche piatto della nostra tradizione?
“La Ribolla Gialla spumantizzata è perfetta per accompagnare il classico cuoppo napoletano. E il bianco Friulano accompagna bene la pizza, ad esempio la Siciliana”.

E se io venissi lì quale sarebbe il piatto che “Dario, proprio non puoi non assaggiarlo”?
“La pizza “Don Alfonso”, con la ‘nduja calabrese e la burratina intera”.

Fratelli Panza è molto social: quasi sempre si fa riferimento alla “mano del Maestro”. E’ proprio vero che si tratta di un’arte?
“Assolutamente sì. È un’arte e la pizza è un’opera d’arte vera e propria. Non è solo fare l’impasto e cucinare la pizza. È passione, ricerca continua… non è un lavoro che inizia e finisce con il servizio”.

Come altre arti è stato davvero un anno brutto. Vi siete sentiti bersagliati dai provvedimenti del Governo?
“Ci siamo sentiti a volte colpevolizzati, forse. Molte altre attività non hanno subito tante restrizioni quante ne abbiamo subite noi. E la ristorazione non è solo il ristorante singolo, è un intero comparto”.

Dario De Simone