Covid-19, ristoratori e altri imprenditori pronti a portare i “terroristi” davanti ai Giudici

Denunciare i cosiddetti “virologi da salotto” e altri personaggi che da varie platee lanciano messaggi terroristici sulla pandemia con la conseguenza di provocare danni collaterali gravi alle attività economiche. E’ un’idea che sta prendendo piede in ambienti collegati a ristoranti, bar e palestre di tutta Italia.

Alcuni si sarebbero rivolti ad avvocati di fiducia per studiare la situazione. L’obiettivo è far pagare civilmente con pesanti risarcimenti di denaro tutti quei personaggi che in questi mesi hanno diffuso messaggi negativi senza apparenti e chiari fondamenti scientifici, ma solo sulla base di ipotesi. Molti denunciano che tali affermazioni avrebbero influito sulle decisioni del Governo finendo per gravare su ristoranti e bar andati incontro ad un clima di incertezza derivante da chiusure e riaperture senza criterio.
L’obiettivo, neanche troppo nascosto, sarebbe quello di intimidire questi personaggi affinché basino le loro affermazioni su dati di fatto verificabili. Nessuno infatti nega l’esistenza di una pandemia, ma sulle misure messe in campo dai governi e sul clima di cosiddetta “infodemia” in tanti hanno molto da ridire. Per il momento l’unica vera azione è quella portata avanti da un ingegnere di Livorno che ha presentato un esposto denuncia contro Massimo Galli, primario del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

Massimo Galli, Andrea Crisanti e Walter Ricciardi, i tre “indiziati” principali

Secondo alcuni legali, però, l’iter sarebbe piuttosto complesso perché tali personaggi avrebbero comunque libertà di opinione sulla base della libertà di indagine scientifica, coperta dall’art. 33 della Costituzione. Questo porterebbe ad un automatico velo di copertura per tutte queste condotte. Ma i ristoratori hanno controbattuto con un’altra valida argomentazione: perché gli articoli della Costituzione devono valere per questi personaggi e non per i comuni cittadini e gli operatori economici ai quali vengono imposte regole che violano diversi articoli della stessa Costituzione?

Per questo la controffensiva dei pubblici esercizi, delle palestre e delle altre attività punterebbe a portare comunque in giudizio singoli personaggi con ruoli di responsabilità. Secondo alcuni avvocati, ad esempio, le restrizioni alla libertà di movimento tra Regioni, in vigore fino al 15 febbraio (il Governo deve decidere sulla proroga che potrebbe essere di soli 7 giorni), sarebbero giuridicamente più solide perché prese con un Decreto Legge. Sarebbero invece irregolari e annullabili quasi tutte le sanzioni basate su restrizioni contenute nei famosi DPCM firmati dal premier uscente Giuseppe Conte nel corso di questi mesi. In Italia sono numerosi i casi di vittoria davanti al Giudice di Pace da parte di cittadini multati dalle forze dell’ordine per varie infrazioni.
Tra fine febbraio e inizio marzo giungeranno davanti alla Giustizia alcuni ricorsi presentati da cittadini e operatori economici. Non si esclude che possa crollare tutto l’impianto e che il nuovo Governo presieduto da Mario Draghi debba modificare il modus operandi per evitare di incorrere in vari problemi di natura giuridica.
Non si esclude che proprio i provvedimenti dei Tribunali alla fine di febbraio possano essere la base per avviare azioni di risarcimento nei confronti di ministri e consulenti del Governo per varie irregolarità. Su questo punto le associazioni di categorie, spinte ad agire anche dai ribelli che hanno tenuto aperte le loro attività anche in barba ai divieti, sarebbero sempre più decise.

[DADES]