Viaggio da Nennella: “Nella pasta e patate ci va la provola!”

La tradizione culinaria campana non è fatta soltanto di piatti ma anche di luoghi diventati veri e propri simboli, quasi come dei monumenti o musei. La trattoria Da Nennella è, senza ombra di dubbio, uno di questi. Situata nei Quartieri Spagnoli, è famosa anche fuori i confini campani per la sua atmosfera allegra e goliardica. I video di scherzi fatti ai clienti spopolano sul web per non parlare delle tante golosità che si possono mangiare. Una cucina casareccia ma gustosa fanno sentire il cliente come a casa.

Ciro Vitiello, nipote della storica Nennella, ci accoglie nel suo locale, dove ci racconta la sua storia e qualche aneddoto su un piatto semplice ma diventato cult: la pasta e patate con la provola.

Come mai un piatto molto popolare come la pasta e patate, è diventato un cult della tradizione napoletana?

Ciro Vitiello

Non saprei dirti il motivo, forse perché è troppo buona (ride, ndr). Probabilmente per gli ingredienti: mettere la provola di Sorrento, la pasta Garofalo, la pancetta deve essere per forza un piatto buono”.

Quale la differenza tra quella napoletana e quella fatta in altre regioni o in altre nazioni?

Sicuramente l’aggiunta di altri ingredienti che la fanno diversa. Ci abbiamo aggiunto la provola, pomodorino, basilico, pecorino. Ci abbiamo messo tutto il nostro e ti posso garantire che è buona, le altre non le conosco”.

A Napoli c’è sempre il dubbio amletico: nella pasta e patate ci vuole la provola o la scorza di formaggio?

Attualmente si usa la provola perché eravamo più ricchi. Dico “eravamo” e non “siamo”, perché per via dell’emergenza Covid stiamo tornando poveri. Prima si era soliti non buttare niente perciò, anticamente, si usava la scorza di formaggio. Noi, però, noi la preferiamo con la provola”.

La tradizione vuole che si usi la pasta mista, tu consigli qualche altro taglio di pasta?

Assolutamente no. Va usata la pasta mista. Anche per ceci e fagioli, con i legumi ce vò’ a pasta m’mescata”

Parliamo un po’ della vostra trattoria: come nasce Nennella e come si è evoluta nel tempo?

Mia nonna, Nennella per l’appunto, aveva un basso e dava da bere agli americani e faceva piatti come la zuppa di carne cotta o la zuppa di fagioli. Pian piano, con il passare del tempo mio padre aprì una trattoria trasformando il precedente basso, avevamo quattro tavolini e la cucina a vista. Ci lavoravano lui insieme alla nonna ed a mia mamma, pian piano siamo andati avanti”.

Cosa trova di particolare il cliente da Nennella?

Trova la napoletanità, trova mangiare buono e genuino e trova, soprattutto, tanta simpatia ed allegria. Raccontiamo qualche barzelletta, rompiamo piatti a terra, trova un’autentica famiglia”.

Come è nata l’idea di aprire una sede a Milano, tra l’altro in un quartiere chic come quello di San Babila?

L’idea è nata così: dal momento che tutti stavano aprendo locali a Milano, abbiamo pensato di farlo anche noi. Abbiamo scelto un luogo chic per fare tra virgolette, da contrasto all’ambiente”.

C’è un piatto, in particolare, che consigli ai tuoi clienti?

Oltre alla già nominata pasta e patate, consiglio pasta e fagioli, pasta e ceci che sono ottimi e gli spaghetti ai frutti di mare che sono buonissimi”.

Dal 5/11 ci saranno le nuove restrizioni. Come pensate di organizzarvi?

Quattro ore di lavoro e chiudiamo. Possiamo fare asporto e delivery ma preferiamo non farlo perché, sinceramente, è acqua che non toglie sete”.

Angelo Luca Coscia