Rong, il pasticciere di Nolo che ai dolci preferisce la pizza e i friarielli

E’ troppo giovane per ricordarsi di quando a Milano la pizza napoletana autentica era una rarità. Ma a 20 anni appena sembra avere l’esperienza di un uomo già navigato. Soprattutto in pasticceria e dal 2019 pure in televisione. Rong Wu è stato uno dei finalisti della scorsa edizione di Bake Off Italia, in onda su Real Time e altri canali del gruppo. E’ scivolato su un tentativo di monoporzioni arrivando quarto sotto gli occhi del napoletano Antonino Cannavacciuolo, guest star della fase finale del fortunato programma.

Milanese di nascita, nel quartiere Nolo in tanti lo conosco come Federico. Figlio e nipote di ristoratori di origine cinese, attualmente lavora in una mensa aziendale nella zona di Cadorna. E anche lì, quando c’è tempo, non disdegna di produrre qualche gustosa creazione casereccia. In attesa di specializzarsi in pasticceria molecolare, al momento Rong realizza torte per gli amici in occasione di compleanni o altre feste.

Da dove è nata la tua passione per i dolci?

“Durante le superiori per curiosità. Studiavo alberghiero nel campo culinario salato, ebbi la possibilità di scegliere dove svolgere lo stage, quindi tra me e me pensai: visto che nella mia famiglia ci sono ristoratori e fanno solo e sempre piatti salati, perché non provare qualcosa di nuovo? Quando arrivò il momento di cimentarmi nel settore, inizialmente ebbi un po’ di timore, perché di pasticceria non sapevo assolutamente nulla, tranne le cose basilari, come fare la classica pasta frolla, pan di Spagna e crema pasticciera. Nulla di così laborioso. Col tempo ho capito che era la mia strada. Tra le tante cose che facevo preferivo le farciture dei dolci mignon, perché tra un dolcetto e l’altro, qualche pezzo scompariva nel mio stomaco”.

A proposito, sei uno di quelli che i dolci li fa e li mangia oppure si limita a farli?

“Preferisco il salato da mangiare. Il dolce preferisco solo produrlo; infatti quando preparo un dolce, qualche volta mi dimentico di assaggiare le varie preparazioni per capire se sbaglio qualcosa. Anche se ultimamente comincio a mangiare ed apprezzare anche i dolci, perché faccio sempre un gioco, indovinare gli ingredienti per poi in futuro rifare il dolce a modo mio”.

E qual è la specialità che ti riesce meglio?
“Non ho proprio una mia specialità, mi piace provare cose nuove. Ma ho anche un grande interesse per i dolci tradizionali e per la loro storia. Alcuni sono nati da errori, per esempio la torta caprese che nacque per una distrazione. Si dice che un giorno negli anni ’20 tre uomini entrarono nella pasticceria di Carmine di Fiore: erano gangster mandati da Al Capone per fare acquisti. Il pasticciere, forse per distrazione o forse per la fretta, si dimenticò di aggiungere la farina all’impasto della torta di mandorle richiesta dai tre loschi figuri. Avrebbe potuto pagare l’errore con la vita e invece fu un successo, tant’è che i mafiosi chiesero la ricetta di quella golosa torta”.

E com’è nata l’idea della partecipazione a BakeOffItalia 2019?

“Per provare. Volevo già iscrivermi l’anno prima, però dentro di me sentivo che non ero ancora capace da mettermi alla prova, che avevo ancora tanto da imparare e conoscere. Tentai quindi l’anno dopo ma pensavo che sicuramente non mi avrebbero mai selezionato. Passate due settimane arrivò la fatidica chiamata…. “Ciao, parlo con Rong Hao Wu? Mi chiamo Alessandro di Bake off Italia”. E da qui iniziò la mia avventura. Conobbi gli altri concorrenti, i loro racconti di cosa facevano per vivere e come era nato il loro amore per la pasticceria. Ad ascoltarli uno ad uno cominciai ad intimorirmi perché in confronto a me loro preparavano dolci praticamente ogni giorno”.

L’emergenza sanitaria come ha cambiato la vita di chi è in questo settore?

“Io per fortuna continuo a fare il mio lavoro a Cadorna. Ma so che molti nel settore non se la passano bene. Però sono certo che se si vuole uscirne il prima possibile bisognerebbe rispettare le regole e smetterla di fare i ribelli”.

Parliamo di altro cibo: sei un mangiatore di pizza?

“Sì, la mangio almeno una volta a settimana, la mia preferita è con prosciutto cotto, peperoni, zucchine e funghi.
Però anche le altre sono buone, per esempio friarielli e nduja, o una classica pizza con la mozzarella di bufala. Al solo pensiero mi fanno venire una voragine nello stomaco”.

Preferisci un bel piatto cinese o un piatto tipico milanese?

“Ho variegate preferenze sia di piatti cinesi (uova centenarie, tofu fresco in salsa di soia, bamboo saltato con soia e pancetta…) sia milanesi e in genere della tradizione italiana (la lasagna, i friarielli, la puttanesca, fagioli e cozze, la sfogliatella…)

[DADES]