L’italiano alle Canarie: “Gestione italiana del Covid peggiore in assoluto, anche rispetto alla Spagna”

Si era trasferito da un’isola all’altra nell’ormai lontano 2003. L’isola di provenienza era la Sardegna, quella che oggi è l’unica “zona bianca” d’Italia; l’isola di destinazione la splendida Tenerife. Il mare è imparagonabile: dalle spiagge caraibiche della zona più incontaminata d’Italia al paesaggio lunare e oceanico dell’isola più grande dell’Arcipelago delle Canarie.

Las Torres, inconfondibili simboli di Santa Cruz

Giuseppe Farris, cagliaritano, può essere considerato un pioniere dell’emigrazione italiana verso le Canarie. Se n’è andato quasi 20 anni fa, quando l’arcipelago era ancora e solo una meta turistica. L’emigrazione di pensionati sarebbe scattata qualche anno dopo contribuendo a fare del Sud di Tenerife una delle zone a più alta percentuale di crescita di popolazione italiana nel mondo. Giuseppe però vive a Buenavista del Norte, Isla Baja, una delle zone più incontaminate dell’isola, un’ora di auto sia dalla capitale Santa Cruz sia da Adeje e Los Cristianos, le zone maggiormente abitate dagli italiani.
Se n’era andato per cambiare vita e aveva aperto un’attività che poi aveva ceduto nel gennaio 2020, proprio alla vigilia dell’esplosione dell’emergenza pandemica. Sembra una scelta fortunata, ma non è così. Però ora Giuseppe crede nella ripresa e cerca soci per una nuova attività.

Se avessi saputo della pandemia cosa avresti fatto?
“Se avessi previsto la pandemia non l’avrei ceduta, stava funzionando bene e ha continuato anche durante il confinamento”.

Come si vive attualmente a Tenerife questa stagione primaverile incombente?
“Attualmente siamo la Comunidad Autonoma con meno restrizioni di tutta la Peninsula. Le zone del Sud isola sono in grossa difficoltà perché dipendono 90% dal turismo. C’é preoccupazione, e ovviamente tristezza”.

Quanto incide il calo del turismo?
“Tanto, le Isole Canarie dipendono dal turismo”

Come giudichi il comportamenti del Governo spagnolo e di quello canario nella gestione della pandemia?
“Identico a quello italiano, sembra un’orchestra formata dagli Stati Europei gestita dallo stesso direttore. Informazione a senso unico, censura e menzogne… restrizione più restrizione meno, stessi problemi”.

Che opinione hai, seppur a distanza, della gestione in Italia?
“Disastrosa, la peggiore in assoluto!”

E di ciò che accade in Sardegna?
“Ciò che stà accadendo ora in Sardegna secondo me divide ancora di più le persone. Mi sembra di assistere ad un esperimento di ingegneria sociale”

E in questo clima stai pensando di riaprire un’attività…
“Sì, sono alla ricerca di soci. Aprire da solo? Non me la sento perché dovrei assumere troppe persone. Con un socio lavoratore (con esperienza nel settore) sarebbe molto più facile e tutto sommato con il costo della vita tra i più bassi d’Europa ci sono ottime possibilità di riuscita”.

Parliamo di cucina: cosa rappresenta l’Italia all’estero e cosa distingue la cucina italiana?
“La cucina italiana all’estero è un simbolo di originalità. I piatti più ricercati? Pizza, pasta e tiramisù”

Lo chiediamo a tutti i nostri connazionali: qual è la pizza preferita da Giuseppe?
“La mia pizza preferita? Capperi, acciughe, cipolla e gorgonzola”

[DADES]